Coronavirus, medici contro Cotarella (Assoenologi): “Il vino non previene il virus”

Levata di scudi contro il presidente dell’associazione enologi ed enotecnici italiani

Levata di scudi di una parte della comunità medica italiana contro il comunicato stampa divulgato nei giorni scorsi da Assoenologi, dal titolo “Coronavirus e vino“. Nell’occhio del ciclone il presidente Riccardo Cotarella, secondo cui “un consumo moderato di vino, legato al bere responsabile, può contribuire ad una migliore igienizzazione del cavo orale e della faringe: area, quest’ultima, dove si annidano i virus nel corso delle infezioni”. Parole del massimo esponente dell’associazione di rappresentanza degli enologi ed enotecnici italiani, dopo un “confronto con importanti rappresentanti della comunità medica”.

Diversi i commenti arrivati via mail alla redazione di WineMag.it, che ha voluto pubblicare il comunicato stampa senza commentarlo, nel rispetto delle affermazioni di una fonte più che mai credibile ed autorevole – Assoenologi, per l’appunto – in grado di comprendere la portata delle proprie affermazioni in piena emergenza Covid-19. Nessuna ragione di non credere, inoltre, che Assoenologi non abbia realmente interpellato dei medici prima di esprimersi.

Così il dottor Matteo Moroni dell’Unità Cure Palliative del Dipartimento Onco-Ematologico dell’ospedale di Ravenna: “Il virus si trasmette per goccioline (droplets) che possono entrare nelle mucose di occhi, naso, cavo orale, per trasmissione diretta o indiretta tramite contatto con le stesse: mucosa-mucosa, mucosa-superficie dove la droplet è caduta”.

“L’unica misura cautelativa è lavarsi le mani, sanificare le superficie e sospetta fonte di contagio, ridurre i contatti sociali a rischio. Posso bere anche un magnum di vino, ma se sono a tavola con persone infette e ho un contatto diretto con droplets avrò un altissimo rischio di contrarre l’infezione, magari non dal cavo orale ma perché mi sono toccato occhi o naso”.

Il medico di Ravenna giudica il messaggio di Assoenologi “fuorviante e potenziale fonte di condotte a rischio“. Commenti alla redazione di WineMag.it contro il comunicato di Assoenologi anche dall’Istituto Oncologico della Svizzera Italiana.

“Il comunicato di Assoenologi – ci scrive Roberto Luraghi, a capo della Clinica di Cure Palliative e di Supporto dell’Eoc – è dannoso per la salute degli italiani, in quanto suggerisce un comportamento contrario al buon senso e che peraltro non ha alcun fondamento scientifico“.

“Non dimentichiamo – continua Luraghi – che le bevande alcoliche sono considerate cancerogene dall’Oms e che l’abuso cronico produce anche immunodepressione. Chiedo quindi che il signor Cotarella porti le fonti, ovvero i nomi dei medici con cui di è confrontato prima della sua boutade“.

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